Sacchetto di stoffa
Sabato scorso sono stata ad una delle dimostrazioni del negozio La Volpe Rossa di Opicina (TS): il progetto presentato era un bellissimo sacchetto, da utilizzare per molteplici scopi. Mi è piaciuto un sacco, così mi sono subito messa al lavoro, questo è il primo esperimento…
…sono soddisfatta di aver imparato come cucire la chiusura con i laccetti, ma soprattutto di aver conquistato un comodissimo attrezzo per far scorrere la fettuccia all’interno senza ricorrere all’ago da balia!
Se volete cimentarvi anche voi, qui trovate un tutorial in inglese ma con tante foto.
Corredino per l’asilo
Alla fine di giugno la piccola Nespolina, figlia di una delle mie Wonder Amiche, ha compiuto 2 anni; nonostante la tenera età, a settembre farà già il suo ingresso alla scuola materna, così ho pensato di realizzarle un corredino per iniziare l’anno in puro stile giraffico.
Ecco quindi un sacchetto con il suo nome, due asciugamani personalizzati con l’iniziale ed una classica pochette giraffica in versione mini (non è mai troppo presto per iniziare a collezionarle!).
E per finire… forse non sarà richiesto dall’asilo, ma una bimba così adorabile non poteva non avere un dolce grembiulino rosa!
Messaggio per la mamma della festeggiata: se serve qualcosa d’altro fammi sapere che amplio il corredino volentieri 😉
P.S. Grazie mille per i vostri gentilissimi commenti sui post della coperta con le principesse (anche da parte del Giraffo!)
Come nasce la coperta di una principessa – 3a parte
Terza ed ultima parte della realizzazione passo-passo della coperta con le principesse
(se le avete perse, prima e seconda puntata)
Settimo passo: imbastire gli strati. A questo punto si spera di avere a disposizione un tavolo enorme, si stirano bene il top ed il retro e si adagiano sul tavolo retro, imbottitura (io ne ho scelto una sintetica di spessore medio, in modo da usare la copertina anche nelle mezze stagioni) e top. I tre strati vanno imbastiti insieme in modo da tenerli strettamente insieme durante la fase della quiltatura; potete procedere in modo tradizionale, con ago e filo, partendo dal centro e disegnando dei raggi verso l’esterno oppure potete sfruttare la “sparapunti” (avrà un nome tecnico, lo so, ma il soprannome e la foto spero rendano l’idea).
Il Giraffo si è da tempo autoproclamato re dell’imbastitura con questa pistola, io mi guardo bene dal contraddirlo e gli lascio volentieri la scena, limitandomi a lisciare e stendere ossessivamente il top, che non sarà mai sufficientemente teso da scongiurare ogni tipo di pieghetta!
Ottavo passo: quiltare! Nonostante le abilità acquisite (ed evidentemente dimenticate per mancanza di allenamento) nella quiltatura a macchina, la tipologia di coperta richiede una quiltatura a mano. Personalmente, mi piace che la quiltatura metta in risalto il disegno creato con le stoffe senza però che i punti siano particolarmente evidenti; ho scelto quindi un filo cerato di colore neutro per la maggior parte della quiltatura e di colore rosa tenue per le sole piastrelle rosa.
Ho quiltato il bordo esterno delle “torrette” di ciascuna principessa…
…ed il contorno del castello, dei cespugli e del sentiero. Intervenire sul corpo centrale del castello, in modo da metterlo in risalto rispetto alle torri, era praticemente impossibile, essendoci diversi strati di carta per adesivare, difficili da bucare anche con gli aghi da quiltatura e che non credo mi avrebbero permesso di “tirare” un po’ i punti. Ci son volute diverse settimane (cominciava a fare caldo…) ma sono rimasta soddisfatta del risultato.
Nono passo: binding. Il binding, per chi non lo sapesse (io ho imparato da poco a chiamarlo in gergo tecnico), è il bordino che rifinisce la coperta. Massimo rispetto per chi lo cuce a mano, ma io lo faccio con la macchina da cucire, perchè non mi dispiace affatto il risultato e poi già così mi sembra di non finire mai, figuriamoci con il sottopunto! Invece di scegliere un’unica stoffa, ho usato tanti pezzi diversi delle stoffe che avevo usato per il top, in modo da riprendere un po’ tutti i colori.
Decimo passo: finita!!! Che bello quel momento d’incredulità in cui guardi questa creatura con cui hai convissuto per mesi e capisci che non ti resta che scattare qualche foto, fare un bel pacco e spedirla alla destinataria!
Un affettuoso ringraziamento a tutte le amiche che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto, che mi perdoneranno, spero, di averlo “covato” così a lungo ed un bacino alla piccola Giulia: spero che la copertina ti piaccia e ti faccia compagnia per tanti tanti anni nella tua cameretta.
Come nasce la coperta di una principessa – 2a parte
Continua il “reportage” sulla coperta con le principesse…
Quinto passo: applique. La disposizione delle piastrelle-torrette lascia un ampio spazio centrale, che ho utilizzato per creare un grande castello con la tecnica dell’applique adesivato. Ecco il progetto (sì, sì, l’autore è sempre quello…) ed i primi pezzi attaccati e festonati…
Inizialmente appariva un po’ monotono, ma si è subito ravvivato con l’aggiunta di finestri, merli, torri a punta e bandiere.
Al blocco cielo+castello ho attaccato un blocco più piccolo di prato e sentiero e sulla congiunzione dei due ho realizzato dei cespugli verde scuro.
A questo punto rimaneva da decidere cosa mettere negli angoli in alto: per come ho disposto le piastrelle-principesse (quindi per arrivare ad una certa dimensione della coperta), mi mancavano due blocchi. Ho quindi realizzato due piastrelle in applique riprendendo il motivo del castello.
N.B. In questa foto si vede che sto confondendo due stoffe fucsia, realizzando la base della piastrella con la stoffa a cuoricini anzichè a stelline, ops!
Sesto passo: intersezioni ed assemblaggio. Una volta che tutti i pezzi erano pronti, si trattava solo di cucire alcune intersezioni…
…e mettere tutto insieme, sperando intensamente di aver fatto bene i conti con le dimensioni! Qualche metro di cuciture dopo… ecco il top!
A questo punto la sartina si sente felice e realizzata e si rilassa compiaciuta; il problema è che siamo ben lontani dalla fine dell’opera e ci manca tutta la parte più noiosa… Alla prossima (promesso, sarà l’ultima!) puntata!
Come nasce la coperta di una principessa – 1a parte
Questo è un post che non vedevo proprio l’ora di scrivere, perchè riguarda un progetto speciale, sia per la destinataria che per le amiche che mi hanno aiutato a realizzarlo. E’ stato un progetto che ha richiesto un tempo di realizzazione notevole (spesso solo per superare le mie incertezze e le mie crisi di creatività), così strada facendo ho scattato delle foto dei miei piccoli progressi, in modo da documentare gli “avanzamenti dei lavori”.
Ma partiamo dall’inizio: in occasione dell’arrivo della piccola Giulia, figlia di Rosi La Riccia, la futura mamma e le sue amiche si sono coordinate per crocettare le 12 principesse del libro “Pretty as a princess” di Gloria & Pat, soggetti davvero deliziosi (peccato solo per la scelta della tela, che ha fatto impazzire più di qualcuna, chissà di chi sarà stata la colpa…). Finite le crocette, tutte le tele che abbiamo ricamato sono ritornate fra le mie mani… e lì son rimaste per un bel po’, in attesa dell’ispirazione giusta; volevo fare qualcosa di speciale, l’idea iniziale della Riccia era fantastica, ma non sapevo da che parte prenderla, così, pensa e ripensa, finalmente un giorno ho preso in mano carta e matita ed ho cominciato a scarabocchiare misure, forme e bandierine varie. Ora che finalmente la coperta è completata, ecco il “dietro le quinte” della realizzazione.
Primo passo: il progetto. Prima i miei scarabocchi su carta per abozzare l’idea, poi, una volta che le idee erano sufficientemente chiare, il Giraffo, alias Mister Autocad, le ha tradotto in un ordinato e professionale progetto.
Secondo passo: preparare i ricami. Dopo aver lavato e stirato le singole tele, bisogna tagliarle della dimensione giusta; è questa la parte che più mi terrorizza di tutto l’assemblaggio, perchè basta fare un po’ di confusione con le misure, con il righello o andare storta con la rotella per causare un disastro! Per fortuna i neuroni lavorano a dovere e le 12 principesse superano indenni questo scoglio.
Terzo passo: le piastrelle. I ricami devono essere in qualche modo bordati o inseriti all’interno di una piastrella patchwork; io ho scelto di creare intorno a ciascun ricamo una torre stilizzata, utilizzando un’unica stoffa azzurra per il cielo e tre stoffe diverse, che ben s’intonavano ai colori delle nostre pincipesse, per realizzare le torri. Ecco il primo esperimento…
Poi ho cercato di ottimizzare un po’ il lavoro creando prima le strisce dei “merli”…
Per completare via via tutte le 12 piastrelle.
Quarto passo: disporre le piastrelle. Detto così sembra una banalità, ma le piastrelle devono essere assemblate rispettando la sequenza dei colori delle torri, sistemando le principesse il modo che “guardino” l’interno della coperta e non sembrino “uscire” guardando invece fuori.
Notate che mancano due piastrelle in alto? E al centro della coperta cosa ci mettiamo? Appuntamento alla prossima puntata!
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