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Propositi assurdi per un fantastico 2019

Dopo un black out di quasi sei mesi, eccomi di ritorno sul blog, attratta irresistibilmente dalla tentazione di un post di inizio anno: se siete amiche di queste pagine sapete che adoro i post sui “buoni propositi”, mi piace fare liste e progetti a lungo termine, che spesso diventano a lunghissimo termine. Di questi tempi però non è proprio il caso di prendere impegni con me stessa, almeno per quanto riguarda creatività e tempo libero.

E allora, rinunci? Macchè, questo è il post dei propositi irrealizzabili per il 2019, ovvero le piccole e grandi cose che vorrei fare se trovassi il modo per rimediare delle ore extra per le mie giornate, in rigoroso ordine sparso.

1. Fare un quilt dal libro “Cabin fever”, che ho acquistato quando mi sono innamorata dei Kona cotton, ovvero dei tessuti in tinta unita; il prescelto doveva essere questo…

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2. Fare kg e kg di biscotti in compagnia di Beatrice e Valentino, sperimentando almeno metà delle formine che abbiamo in cucina, comprandone altre e osando glasse, zuccherini colorati e tanta tanta cioccolata!

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3. Imparare a fare a maglia; dico imparare apposta, facendo finta di dimenticarmi delle mie precedenti performance (un maglione rosa in quinta elementare diventato piccolo prima di essere cucito ed una sciarpa sferruzzata per il Giraffo, talmente pesante che non riusciva a portarla e che si arrotolava da sola una volta deposta). Ma sono follemente innamorata dei kit per maglia moderni, dal look e packaging irresistibili (devo studiarli dal punto di vista del marketing, quindi l’acquisto sarà giustificato in ogni caso!).

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4. Realizzare il libro di stoffa con animaletti per Beatrice prima che Beatrice diventi troppo grande per apprezzarlo: non ricordo più quando ho acquistato il pattern, ho iniziato a disegnare e adesivare e poi… Ma magari quest’anno…

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5. Imparare a fare la pasta fatta in casa, meglio se ripiena, dando finalmente un senso al tirapasta voluto e ricevuto per il matrimonio; alla fine del 2018 ho trovato la mia possibile insegnante, ora si tratta solo di organizzare. Vedremo.

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6. Iniziare a fare pilates: in realtà ho già individuato insegnante, orario, location e forse una compagna d’eccezione. In effetti, è troppo concreto per far parte di questa lista!

6. Leggere, magari 5 minuti quasi ogni giorno, ma portare avanti un libro: appena riuscirò a finire il meraviglioso Malaussene, mi butterò su questo, anche perchè nel frattempo mi hanno già regalato il libro successivo dello stesso autore. Ce-la-posso-fare!

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7. Fare la bambola delle Country Dolls per cui ho acquistato tutto, ma proprio tutto, in fiera a Bergamo, perfettamente consapevole che sarebbe rimasto tutto in borsa! Ma sono così belle… che bisogna almeno provare (tutto sta a capire quando!).

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8. Fare tanti (è o non è una lista assurda? Lasciatemi fare!) di quei quilt con motivi ripetitivi, che a fare i calcoli prima ti sembra di spararti, ma poi secondo me sono di un rilassante… Le ispirazioni sono talmente tante che passerò l’anno a scegliere il blocco: questo è uno dei candidati…

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9. Andare a visitare una fiera internazionale insieme alla Zia Pazza; ho già i biglietti aerei, ma ancora non mi par vero, quindi in questa lista ci sta tutta!

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10. Un sacco di altre cose! Fare le corse in corridoio con i bambini la sera invece di lavare i piatti, andare dalla parrucchiera prima di sembrare una strega, mettere lo smalto bello almeno una volta al mese, cucirmi una camicetta ed una felpa, ma anche un vestitino in jersey per Bea e tante braghette con motivi simpatici per Vale, preparare tanti regali handmade per le persone a cui voglio bene, finire il riccio per Silvia iniziato un secolo fa e completare il ricamo per la stanza dei bambini. Potrei continuare e riempire un altro post, ma me li salvo per il 2020!

Buon anno a tutte voi amiche maculate!

Il mio San Valentino

Ve lo dico, a me San Valentino piace: non solo perché è l’onomastico del mio pupetto (mai nome fu più azzeccato, sono davvero orgogliosa della scelta; dovreste vederlo, quando vi guarda serio, concentrato e dopo qualche secondo gli esplode questo sorriso a tutta guancia, con gli occhi luccicanti circondati da quelle ciglia extra-long; roba da sciogliersi, garantisco!), ma anche come festa degli innamorati.

E’ commerciale? Sì, gli imprenditori ci marciano su, ma dopo tutto è il loro mestiere.

Bisogna amarsi tutto l’anno e non solo il 14 febbraio? Verissimo, ma se lavori troppo e corri tutto l’anno, cogli almeno questo giorno per fare un gesto affettuoso, una sorpresa inaspettata, un pensierino carino (senza strafare, dopo tutto i commercianti di cui sopra ti daranno ampia scelta).

Io ieri ho cercato di fare la super mamma ed ho comprato il cioccolatini per il Giraffo (ma Beatrice ha svelato la sorpresa già a cena), ho fatto la crostata di ricotta e cioccolato per Valentino (ma l’ho bruciacchiata, perché ho fatto accendere il forno alla nonna e lei lo mette sempre sulla funziona sbagliata… E io non me ne accorgo!), i biscotti per Beatrice perché facesse festa anche lei (ha dato grande soddisfazione), i biscotti per le maestre di Tino (stamattina il latin lover ha consegnato la sua prima Valentina… Voglio crescere un figlio romantico!) ed un po’ per l’evento Polaroid for children che abbiamo giovedì da Patchworkvictim (mi piace coccolare le mie clienti!).

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La ricetta della crostata la trovate qui ed i biscotti sono fatti con la stessa pasta frolla (ho raddoppiato la dose per riuscire a fare tutto) + marmellata di lamponi, la mia preferita.

E se vi state chiedendo cos’ho ricevuto io, beh questa volta deluderò le sostenitrici del Giraffo! Scatolina di Baci Perugina in extremis… Un po’ troppo in extremis! Ma si può rifare già domani, giusto? 😉

Nuove letture: L’ABC del cioccolato

Qualche settimana fa mi sono imbattuta in questo libro ed ho dato per scontato che fosse fresco di stampa, dato che non ricordavo di averlo mai visto; io adoro i libri di cucina e per quelli di pasticceria (purchè abbiano almeno una foto per ogni ricetta) ho una vera e propria ossessione. I libri della Guido Tommasi Editore poi andrebbero comprati anche al di là delle ricette che contengono, tanto sono belli da vedere. Il libro, in realtà, è uscito nel 2010 e-non-so-come io non ne ho saputo nulla fino ad ora! Dovendo recuperare in fretta, l’ho sfogliato velocemente e mi sono buttata su un grande classico per il quale però io non avevo ancora una ricetta infallibile: il plumcake con pezzi di cioccolato.

Ricetta facile da realizzare ed ottimo risultato, il dolce rimane morbidissimo per giorni, anche se sarebbe più corretto dire “parecchie ore”, dato che non è durato molto e la cosa più complicata è stato fotografarlo prima che Beatrice si aggiudicasse l’ultima fetta.

Nel complesso il libro è bello, ha un sacco di spunti interessanti, ma anche due pecche: tende a non indicare la misura degli stampi da utilizzare (omissione molto diffusa fra autori e foodblogger, che mi fa impazzire, ma che vi costa??) e su alcune ricette propone un modo di procedere per amalgamare gli ingredienti che non mi trova d’accordo, ma siamo libere di fare a modo nostro, no?

Per non lasciarvi a bocca completamente asciutta, ecco in breve la ricetta per “Il mio savana”, come lo definisce l’autrice.

Lavorate con le fruste 100 g. di burro morbido e 220 g. di zucchero, unite 3 tuorli, 2 cucchiaini di estratto di vaniglia, 100 ml di latte e 220 g. di farina setacciata con una bustina di lievito; montare 3 albumi a neve ed aggiungerli all’impasto, unire infine 60 g. di cioccolato (70% cacao) tritato. Trasferire tutto in uno stampo da plumcake rivestito con carta da forno e cuocere in forno preriscaldato a 150°C per un’ora (a me sono bastati 50 minuti!).

Fatemi sapere se vi piace 🙂

Coccolarsi con un dolcetto

Adoro i libri, mi piace leggerli, comprarli, regalarli ed avere una bella libreria a casa; però bisogna essere realisti, da quando è nata la Giraffina non ho più letto un libro e probabilmente ci vorrà qualche anno prima di dare soddisfazione agli ultimi romanzi che giacciono ancora intonsi… Così per lo scorso Natale ho bandito ufficialmente i libri “da leggere” a favore di manuali e libri di ricette (per questi ultimi ho una vera e propria passione), che hanno il grande vantaggio di poter esser letti anche solo per 3 minuti, saltando da una pagina all’altra, e poi sono belli, anche solo da sfogliare quando non hai nemmeno due neuroni che facciano contatto fra loro.

L’ultimo arrivo nella mia biblioteca culinaria è questo

Ricette coccolose, di Chiara Pallotti e Silvia Luppi, Guido Tommasi Editore

Sull’onda dell’entusiasmo, dovuto al nuovo arrivo e/o alla ripresa di Masterchef, ho già provato un paio di ricette; la prima è sparita prima che avessi il tempo per fare una foto, il secondo esperimento si è salvato in corner poso prima dell’ultimo morso.

Ma come fanno le foodblogger? Cucinano i loro manicaretti e poi hanno subito la luce giusta, la location carina ed il tempo per fare delle bellissime foto! Vi invidio! Io invece devo supplicare il Giraffo, che però con le cose cucite se la cava, con il cibo meno, probabilmente per l’irresistibile tentazione di mangiare, invece di fotografare, quello che c’è nel piatto.

In ogni caso, questo dolce morbido di cioccolato ai lamponi e buonissimo e anche le ricette sembrano semplici ed appetitose. Inoltre è un libro bellissimo, una bella grafica e delle belle foto che vi fanno venir voglia di cucinare per la vostra famiglia, di organizzare un pranzo con gli amici o un picnic non appena ritorneranno le belle giornate primaverili.

Se lo avete anche voi ed avete provato qualche ricetta fatemelo sapere 😉

Buon fine settimana a tutti!

La prima candelina di Beatrice

Rieccomi, di nuovo dietro alla tastiera di casa dopo un paio di settimane super intense, fra lo stress del rientro lavorativo a tempo pieno (quante scartoffie, aiuto!!) ed un tour de force di festeggiamenti familiari. L’evento clou è stato senza ombra di dubbio il festeggiamento del primo compleanno della Giraffina, celebrato alla fine di ottobre; per me è stata un’emozione grandissima, vedere quanto è cresciuta, pensare a tutti i progressi che ha fatto in così poco tempo, com’è cambiata e come cambia ogni giorno… Poi ci si è messa anche lei, a darmi il colpo di grazia, decidendo di alzarsi e camminare spedita (ben più dei 3 passetti fatti di slancio nelle settimane precedenti) proprio nel giorno della sua festa!

Un evento così emozionato andava festeggiato alla grande e noi genitori giraffici ce l’abbiamo messa tutta: personalmente adoro i compleanni, sarà per le feste bellissime che mi ha regalato il Generale da bambina e da adolescente, ma è di certo la festa che preferisco; il Giraffo, diamogli atto, mi ha assecondato in tutto e per tutto, senza mai darmi della folle, anche quando – forse – l’avrei meritato.

Aver desiderato a lungo un bambino non ti rende un genitore migliore degli altri, ma di certo ti dà più tempo per fantasticare: dopo che per anni hai pensato a cosa avresti fatto per la festa di compleanno di tuo figlio, quando finalmente arriva quel momento tanto sognato e tu sei vagamente stordita dalla mancanza di sonno e tutto il resto ti dici eh, no, mica posso mollare adesso! E via coi preparativi…

In queste foto vi mostriamo un po’ dell’allestimento che abbiamo scelto per la festa: la grafica è di Stockberry Studio, sito che sta nei miei preferiti da almeno 5 anni 😉 Il tema scelto è quello con i dinosauri rosa e viola (ho deciso di lasciare ballerine e principesse per quando Beatrice ne sarà più consapevole :p)

Ho passato una settimana a ritagliare di sera carta e cartoncino, poi ho coinvolto il Giraffo nell’assemblaggio; devo dire che non si è ammutinato nemmeno quando gli ho proposto di rivestire le gelatine di frutta con le fascette a tema… E’ anche lui cotto della nostra cucciola! Non è mancato un ricco buffet, grazie anche all’apporto delle super polpette della bisnonna, alla superfrittata della nonna ed ai cupcake con i dinosauri fatti dal mio amico Andrea (ve lo ricordate il fotografo?? Ebbene sì, è l’uomo dai due talenti!). Di mio ci ho messo panini, sfogliatine (con la pasta sfoglia handmade!!), muffin a volontà ed i biscotti alla cannella personalizzati, che mi sono serviti anche per i sacchetti – dono per gli ospiti.

Volevo fare un buffet salutista (c’erano anche i succhi bio fatti in casa), ma ho dovuto fare un piccolo strappo per i popcorn, solo per utilizzare questi cestini a tema 😉

Infine, il pezzo forte, la torta! Avrei voluto farla io, ma temevo non mi rimanesse tempo per tutto il resto, così l’ho affidata alle abili mani di Andrea (Pasticceria Cecchi, una garanzia, provare per credere!); oltre che buona era semplicemente bellissima!

La Giraffina si è goduta la festa, la compagnia ed i regali, senza disdegnare il buffet (quanto ti è piaciuto il tuo primo muffin, Bea??); non ha dato il meglio di sé nelle foto-torta, ma ci rifaremo il prossimo anno. Dopo tutto, questo era solo un (bellissimo) inizio!

A presto, con un sacco di novità che non ho mani per fotografare e descrivere!

CAL decima tappa: dolci al cucchiaio

Ciao amiche! Giù ago e filo e mano ai mestoli, è giungo il momento di una nuova tappa del Cooking a long. Dato il caldo rovente di questa estate il tema proposto per questa decima tappa erano i dolci al cucchiaio.

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I suggerimenti e le proposte raccolte non sono tantissime, ma vale decisamente la pensa leggerle (e provarle) insieme. Pronte?

La crema catalana di Eleonora

Impossibile non iniziare il giro di cucchiai dalla guest star di questa tappa, nonché la pasticcera più giovane; Eleonora ha deliziato mamma e papà (ho cercato di autoinvitarmi ma loro hanno preso il ruolo di assaggiatori con molta serietà) con la crema catalana realizzata in base alla ricetta di Giallo Zafferano. La mamma il giorno dopo non finiva di leccarsi i baffi, occorre dire altro?

Il Bonet al cioccolato di Valentina

Ricetta piemontese da un’amica torinese giramondo (si sa che noi italiani esportiamo il nostro meglio… Vale spero di riabbracciarti presto, in un modo o nell’altro!), questo bonet (dal francese “bonnet”, che sta per cappello, ossia a “chiudere” il pasto, così dice la tradizione) va assolutamente provato. Vi riporto la ricetta di Valentina.

Si comincia col preparare del caramello, con cui si deve ricoprire interamente lo stampo da budino. Si devono quindi sbattere 4 uova intere con 100 g di zucchero; si aggiungono quindi 3-4 cucchiai di cacao amaro setacciati, una tazzina di caffè, e un cucchiaio di Marsala (o di rhum).
Bisogna poi fare intiepidire 1/2 litro di latte e aggiungervi 100 g di amaretti triti + 2 biscotti tipo savoiardi anche loro bene sbriciolati, e quindi il tutto si aggiunge al composto di cui sopra. Quando il tutto è bene amalgamato si può versare nello stampo.
Fare cuocere in forno a bagnomaria per 45 minuti a 200 gradi; verificare la cottura con la prova del coltello (deve uscire pulito). Lasciare raffreddare e quindi riporre in frigo per almeno 12 ore (da preparare quindi preferibilmente la sera prima).
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Il tiramisù di Sara
Un tiramisù non poteva mancare in questa carrellata di dolci al cucchiaio e noi abbiamo la fortuna di ricevere una ricetta di famiglia (ho ricevuto ottime referenze da diversi membri di tale famiglia, andiamo sul sicuro!). Ecco a voi la ricetta, da realizzare con entusiasmo 🙂 Grazie Sara!
Crema: 500g mascarpone, 4 uova, 100 g zucchero.
Guarnizione: polvere di cioccolato fondente.
Interno: 400g savoiardi (vincenzi), caffè 3 volte una moka da 4 persone (per ogni moka un cucchiaino di zucchero ed un filo di latte).
Scrive Sara: a me piace che il tiramisù abbia “sostanza” per tagliarlo a fette come un dolce. Vuoto il caffè in un piatto e rotolo il savoiardo da una parte e
dall’altra senza lasciarlo inzuppare, poi si ammorbidisce da solo.
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La torta fredda cheesecake al lemon curd di Eleonora
In sostanza… Due suggerimenti in uno! Ma cosa potevamo aspettarci dalla nostra fedelissima Eleonora? Ha inizialmente preparato il lemon curd seguendo la ricetta di Giallo Zafferano, il risultato è stato buono ma il gusto era un po’ troppo intenso per essere gustato da solo e così… Ecco la cheesecake, realizzata con la ricetta del blog Cookaround. Per me una ricetta del tutto nuova e voi, l’avete mai provata?
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Il dolce freddo cioccolato e ricotta di Silvia
Per questo dolce garantisco io: non so come sia farlo – sembra facile e veloce – ma posso assicurare che mangiarlo è una goduria. Unica avvertenza: fresco e gustoso, se non avete contendenti agguerriti rischiate di fare indigestione 😉 Passiamo alla ricetta!
Ingredienti: 340 g. cioccolato fondente o al latte, 500 g. ricotta, 500 g. di panna da montare, 2 pacchi di wafer alla nocciola, nocciole tostate tritate.
Procedimento: tritare i wafer e distribuirne metà sul fondo dello stampo. Sciogliere il cioccolato a bagnomaria, aggiungere la ricotta amalgamando bene; far raffreddare, quindi aggiungere la panna montata e per ultima la granella di nocciole. Versare nello stampo metà del composto, distribuirvi sopra la restante metà dei wafer, quindi la seconda parte del composto di ricotta e cioccolato. Finire con una spolverata di granella di nocciole. Riporre in frigo per almeno 6 ore (fatela il giorno prima se volete andare sul sicuro!).
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Il dolce al cucchiaio di Carmen
Per la serie… Come creare un elegante dolce al cucchiaio partendo da uno “scarto” (averne di scarti così…): Carmen ha messo insieme della crema chantilly fatta in abbondanza per una torta di compleanno, l’ha guarnita con del topping al cioccolato e ci ha sbriciolato sopra come decorazione dei brutti e buoni spezzettati fatti con l’albume di un uovo, due cucchiai di zucchero montati a neve e con l’aggiunta di un bicchiere di nocciole triturate.
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La mousse al cioccolato della Giraffa
Ve lo dico subito, a me i dolci al cucchiaio non fanno impazzire; ammetto senza esitazione di averne mangiati di meritevoli, ma secondo il mio personalissimo gusto è (quasi) sempre meglio una bella (solida ma non troppo) fetta di torta (sacher); ma dato che siamo in questo CAL anche per provare cose nuove, mi sono cimentata con la mousse al cioccolato di Giallo Zafferano. La ricetta è facilissima, molto veloce (se non dovete aspettare che una bambina si svegli per montare la panna) ed il risultato è delizioso. Ve la consiglio! Chiedo pietà per la foto: non ho avuto il tempo di trasferire la mousse nelle coppette ed è finita che io ed il Giraffo ce la siamo mangiata così, a cucchiaiate, con qualche mora dell’orto di mio suocero!
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La prossima tappa
…non ci sarà! Questa del Cooking a long è stata una bellissima esperienza, durata quasi un anno e ringrazio di cuore tutte le amiche che hanno partecipato condividendo con questo blog i loro esperimenti e le loro ricette di famiglia; abbiamo creato dieci piccole antologie a cui sarà sempre possibile attingere ritornando sulle pagine di questo sito. Nelle ultime tappe siamo però state sempre in meno a cucinare ed io un po’ più lenta nel raccogliere e pubblicare; credo sia quindi meglio fermarci a dieci. Se poi il CAL vi mancherà tanto… Beh, fatemelo sapere, ci potrebbero essere dei ritorni… A grande richiesta! Nel frattempo però, vorrei concludere come si deve questa bella avventura, ma dovrete attendere… Il prossimo post 😉

CAL nona tappa: farine

Il caldo e gli impegni estivi con i mercatini mi hanno fatto restare indietro con le pubblicazioni del Cooking a long; d’altra parte, confido che in questo afoso mese di luglio non abbiate avuto una voglia pazzesca di impastare qualcosa davanti ad un forno rovente!

Ma cerchiamo di rimetterci in pari, leggendo insieme che cos’hanno cucinato le compagne di mestolo per la nona tappa, dedicata alle farine diverse dalla 00, del

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Le crostatine di avena e nocciole con confettura di rabarbaro di Carmen

Puntuale, precisa nella scelta del dolce e bravissima nella realizzazione, Carmen ha realizzato queste invitanti crostatine riadattando la ricetta dei biscotti fornita dalla Molino Rossetto. Volete provarla?

Ingredienti: 200 gr. farina d’ avena, 150 gr. nocciole tritate, 90 gr. zucchero di canna, 50 gr. burro, 8 gr. lievito x dolci, 1 uovo.
Procedimento: versare in una ciotola zucchero burro e uovo aggiungere la farina le nocciole e il lievito impastare e mettere a riposare in frigo per 30 minuti. Stendete la pasta e metterla nelle teglie, aggiungere la confettura di rabarbaro (ricetta di Giallozafferano) cuocere in forno a 175 gradi per 18/20 minuti. Sembra di mangiare baci di dama…

I biscotti ai mirtilli rossi di Eleonora

Eleonora ci propone una ricetta con farina di riso, la cui origine è un (doppiamente) proficuo incontro tra quilters alla Volpe Rossa. La proviamo anche noi? Vi dico solo che io ho già i mirtilli nella dispensa…

Ingredienti: 150 gr. farina di riso, 150 gr. farina 0 (quella che si usa per la crostata), ma va bene anche la 00, 80 ml. olio di semi di arachide, 2 uova intere, 1 cucchiaino lievito per dolci, 1 bustina vanillina, 50 gr. mirtilli rossi disidratati.
Procedimento: lavorare le uova con l’olio con l’aiuto delle fruste. Aggiungere lo zucchero e lavorare ancora. Setacciare le farine con il lievito ed aggiungere al composto. Da ultimo aggiungere vanillina e mirtilli rossi disidratati; lavorare il tutto e lasciar riposare in frigo per 30 minuti. Stendere l’impasto con il mattarello su un foglio di carta da forno e ricavare i biscotti con una formina rotonda (anche un bicchiere). Disporre su una placca da forno ed infornare a 180° per 15 minuti, poi con funzione grill per altri 2 minuti finchè vengono un po’ dorati.
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La torta di grano saraceno di Michelangela
Michi già pensa ad una bella vacanza in montagna e sceglie una ricetta del libro “I dolci, il gusto di una tradizione delle Dolomiti” di Annelise Kompatscher. Il dilemma è… La facciamo a casa o l’andiamo a mangiare sul posto?
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I dolcetti al cocco di Fabry
La farina di cocco è un ricordo vivido della mia infanzia, mia mamma ed io facevamo i “cocchini”… Fabry per il nostro CAL ha realizzato questi invitanti dolcetti al cocco di cui trovate la ricetta, insieme a tante altre, sul sul blog Fabricette.
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I biscullini biscotti al farro senza latticini di Larry
Per la serie… Così buoni che finiscono prima di riuscire a fotografarli. Non avremo la foto del prodotto finito, ma abbiamo una fotoricetta esilerante, con tutti i passaggi per realizzare questi biscottini, che sicuramente vale la pena di leggere 😉 La trovate su Larrycette.
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La ciambella morbida di Anna
Farina di cocco è stata anche la scelta di Anna, che l’ha unita a fecola di patate e farina doppio 0 per ottenere una… morbida ciambella senza buco :p La ricetta è tratta da world recipes ed ha ottenuto l’ok del marito intenditore. Da provare!
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La torta di grano saraceno della Giraffa
Ebbene sì, lo confesso: ho scelto il tema per mero interesse personale, ma sono certa che non mi giudicherete male… Sono circa 20 anni che il Generale (alias mia madre) mi chiedeva questa torta, tratta dal mio primo libro di cucina ” Dolci Dolomiti” di Rosmarie Pescosta. L’attesa è stata lunga ma… Ne è valsa la pena, ve la consiglio proprio!
Ingredienti: 250 g. farina di grano saraceno, 250 g. zucchero, 250 g. burro, 250 g. mandorle tritate, 6 uova, 1 bustina di zucchero vanigliato 1 presa di sale, marmellata ai mirtilli rossi in abbondanza per farcire.
Procedimento: Lavorare il burro a crema con metà dello zucchero, aggiungere i tuorli, poi farina, zucchero vanigliato e mandorle tritate. Montare a neve gli albumi con lo zucchero rimasto ed amalgamarli all’impasto. Versare in uno stampo del diametro di 24-26 cm, cuocere in forno a 180° per 45 minuti. Sfornare, lasciar raffreddare, tagliare in 2 (anche 3, soprattutto se avete usato uno stampo da 24) strati e farcire con la marmellata. Spolverizzare con un po’ di zucchero a velo.
P.S. Scusate la pessima foto, ma è stata fatta a dir poco in fretta prima di avventarsi sull’ultima fetta!!
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La prossima tappa
Estate, caldo e poca voglia di mettersi ai fornelli… Cosa mai potrei proporvi se non dei dolci al cucchiaio? Freschi, morbidi, gustosi, originali o tradizionali, decidete voi, ma non dimenticatevi di partecipare. Aspetto con ansia foto e ricette da nuove e vecchie amiche. La scadenza è Ferragosto!
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CAL ottava tappa: fragole

E’ primavera, le giornate sono lunghe e piene di sole, il che vuol dire più energie per tutte noi e… Più tempo per mettersi ai fornelli e realizzare qualche buona torta. L’ottava tappa del nostro Cooking a long è dedicata al mio frutto preferito, la fragola.

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Vediamo allora cos’hanno realizzato di goloso le amiche della Giraffa per questa tappa.

La rollata di fragole di Larry

Iniziamo da questo perché è un classico della primavera e poi è un’ottima occasione per fare una capatina su Larrycette: troverete la ricetta spiegata passo passo con tante foto (e commenti sarcastici), nonché, alla fine, un breve video sulla realizzazione del dolce con una protagonista d’eccezione. Non posso dire altro, a parte lamentarmi che è l’ennesimo dolce che Larry non mi fa assaggiare!

La bavarese con le fragole di Carmen

Se è buona anche solo la metà di quanto è bella, abbiamo già un valido motivo per provarla subito, non siete d’accordo con me? Di nuovo complimenti a Carmen; per noi tutte, ecco la video-ricetta.

Il cuore rosso alle fragole di Faby

Faby ci consiglia una ricetta facile e molto buona (cosa volere di più?), che si può utilizzare anche con frutta diversa (giammai!); trovate la ricetta sul suo blog Profumo di gelsomino.

I muffin alle fragole e yoghurt di Rosi

Rosi si è scatenata nella preparazione di un buffet da favola, in cui non potevano mancare dei muffin; pensando al nostro CAL, li ha fatti alle fragole. La ricetta è del blog Ho voglia di dolce; sono certa che i dolcetti saranno andati a ruba! P.S.: se abitate dalle parti da Teramo e desiderate catering ed addobbi da favola, sapete a chi rivolgervi!

La torta Cinzia al formaggio Philadelphia di Eleonora

Eleonora ci propone la storica ricetta della sua collega Cinzia, fresca e colorata, perfetta per l’estate. La proviamo subito?

Ingredienti: 2 vaschette grandi di formaggio Philadelphia, 2 hg zucchero al velo, 5 uova, 6-8 biscotti tipo oro saiwa, frutta per guarnizione (io ho messo…le fragole!), una bustina gelatina trasparente.
Procedimento: mettere in una terrina il formaggio con lo zucchero ed amalgamare bene. Aggiungere uno alla volta i rossi d’uovo lasciando i bianchi a parte ed utilizzando, di preferenza, le fruste. Montare i bianchi a neve ben ferma ed aggiungere all’impasto, che assumerà un bel colore giallo arancio. Imburrare una teglia e cospargerla con i biscotti sbriciolati. Versare l’impasto e passarlo in forno già caldo a 180° per circa 50 minuti (fare prova stecchino!). Lasciar raffreddare per un quarto d’ora (non spaventarsi se si affloscia un pochino) poi decorare con la frutta e preparare la gelativa come da istruzioni sulla bustina. Versare la gelatina sulla torta, lasciar raffreddare e passare in frigorifero perchè è buona fredda.
Speciale – La crema alle fragole di Eleonora
Oltre alla torta Eleonora mi ha scritto anche il suo modo preferito di gustare le fragole: fai una semplice crema (2 rossi d’uovo, 3 cucchiai di zucchero, 2 cucchiai di farina, 1/2 litro di latte….porti ad ebollizione lentamente…pronta!) e prepari a parte le fragole tagliate a pezzi con un po’ di zucchero ed una spruzzatina di limone. Metti sul fondo del bicchiere leun po’ di fragole, poi la crema, poi altre fragole… Che bontà, è la morte sua!!!!

La millefoglie con crema di mascarpone e fragole di Michelangela

Michelangela è stata per un po’ senza forno, così per partecipare al nostro CAL ha optato per un dolce al cucchiaio. Eccovi la ricetta:

Ingredienti: 1 confezione di sfoglie per la pasta crema, 500 gr mascarpone, 2 tuorli, 2 albumi a neve, zucchero a piacere ( io di solito metto 100gr su questa quantità di mascarpone), 400 gr fragole.
Preparazione: preparate una classica crema di mascarpone, montate tutti gli ingredienti assieme potete farlo a mano oppure con lo sbattitore elettrico, io preferisco nel primo modo perchè viene meno montata. Unite gli albumi a neve e mescolate delicatamente, pulite le fragole e tagliatele a pezzetti piccoli, lasciatene un pochine da parte per la decorazione. Posizionate la prima sfoglia su un piatto da portata disponete sopra uno strato di crema di mascarpone e un strato di fragole fate così fino ad esaurimento degli ingredienti. Decorate la torta con le fragole rimaste. Se non vi piace la versione con la crema di mascarpone è ottima anche quella con la crema chantilly!
I muffin alle fragole di Caterina
Caterina ha preso spunto da una torta al limone e l’ha trasformata in dei muffin alle fragole: siete curiose di sapere come? Vediamo!
Ingredienti: 150 gr di zucchero, 100 gr di olio di semi, 150 gr di acqua, 200 gr di farina, 16 gr di lievito per dolci, 3 albumi, buccia di limone grattugiato, zucchero a velo (facoltativo), frutta a piacere (facoltativo).
Procedimento: mescolare olio, zucchero e acqua insieme e poi aggiungere la farina, il lievito e la buccia di limone. Montare gli albumi a neve e incorporarli in 3 volte all’impasto con la spatola facendo un movimento dal basso all’alto. Cuocere a 180 gradi per 30 minuti (15 minuti per i muffin).
Le varianti di Caterina: ho usato zucchero di canna, olio EVO, farina di farro o mista farro e riso (con quella di riso sono più leggeri) ed in questa versione ho aggiunto anche le fragole.
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La crema al limone con le fragoline di Sabrina
Anche Sabrina ha scelto un dolce al cucchiaio per questa tappa; ecco la sua gustosissima ricetta.
Ingredienti per la crema (le dosi si riferiscono ad 1 uovo e le dosi variano in base al numero di uova che si usano, quindi se si mettono 3 uova si metteranno 3 cucchiai di zucchero, 3 di farina ecc.): 1 tuorlo, 1 cucchiaio di zucchero, 1 cucchiaio di farina, 1 bicchiere di latte, fragole q.b.
Preparazione: tuorlo+zucchero, unire farina, riscaldare poco il latte e aggiungere poi 1 cucchiaio alla volta all’impasto per sciogliere i grumi e poi versare il latte che rimane, mettere tutto in un pentolino sul fuoco e girare lentamente, aggiungere buccia di limone. Versare la crema nei contenitori, ricordarsi di togliere la buccia di limone prima di mettere la crema nei contenitori. Se volete la crema più liquida mettete più latte, se la volete più densa mettere più farina. Appena la crema è pronta, inserire in contenitori monoporzione ed ornare con le fragole. Io le ho messe semplicemente lavate, sono però ben accetti i consigli per unire meglio il sapore della fragola con la crema.
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La crostata di fragole e ricotta del Generale
E’ un gradito ritorno su queste pagine, dopo il famigerato mapazzone alla ricotta ed uva della seconda tappa, quello del Generale (alias mia madre); questa volta ha provato per noi e ci consiglia una ricetta della sua amica Ari (grazie ad entrambe!).
Ingredienti: 300 gr farina 0, 160 gr burro, 150 gr zucchero più 4 cucchiai, 1 uovo intero più 1 tuorlo, mezza bustina lievito, 1 pizzico di sale, 250 gr ricotta
1/2 kg fragole da lavare, asciugare e tagliare a piccoli pezzi.
Procedimento: mettere a cucinare metà delle fragole in un pentolino con due cucchiai di zucchero x circa 20′, far raffreddare, unire alle rimanenti fragole e tenere da parte. Mettere in una ciotola la farina, i 150 gr di zucchero, 1/2 bustina lievito, le uova, pizzico sale e x ultimo il burro a pezzetti, impastare velocemente per ottenere la frolla di cui stenderò 2/3 nel solito stampo a cerniera apribile ricoperto con carta da forno, facendo anche il bordo con la pasta frolla e bucherellando la base. Mescolo la ricotta con gli ultimi 2 cucchiai di zucchero e la stendo sulla frolla, sopra ancora mettere il mix di fragole e grattugiare con una grattugia a fori larghi il restante impasto di frolla sopra le fragole, infornare nel forno già caldo a 180 gradi per circa 25′.
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I muffin al cioccolato bianco e fragole della Giraffa
Confesso che non avevo nessun cavallo di battaglia “di famiglia” per questa tappa, quindi mi sono divertita a gironzolare un po’ per i blog di cucina alla ricerca di una ricetta stuzzicante… Ed ho scelto bene! Questi muffin sono venuti molto buoni, vi consiglio di divorarli appena tiepidi; se volete cimentarvi, la ricetta è di Giallo Zafferano.
La prossima tappa
Spero con la prossima tappa di stuzzicare la vostra voglia di sperimentare qualche ricetta nuova: il tela è le farine. Per me che, per pigrizia o tradizione, utilizzo sempre la farina 00 sarà un modo per provare qualcosa di nuovo: integrale? Grano saraceno? Riso? Mais? Farro? Altre che non mi vengono in mente? A voi la scelta!
Vi ricordo che per partecipare al Cooking a long basta inviarmi entro la data prestabilita una mail (indirizzo in fondo alla pagina) con foto, ricetta ed opinioni; potete iscrivervi al gruppo o contribuire alle nostre antologie anche una volta sola, se il tema vi stuzzica.
Aspetto le vostre ricette ed i vostri consigli entro la fine del mese. Buoni dolci a tutte!
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Collezione “Lettere d’amore” – seconda parte

Conclusa la parentesi dedicata alla tappa mensile del Cooking a long, rieccomi per la seconda e conclusiva parte della mini collezione fatta di cuori e macchina da cucire. Dopo le bag organizer del primo post, ecco una doppia coppia di tovagliette all’americana.

Non potevano mancare una coppia di piccole pochette, anche loro nei toni del panna e del rosa salmone, per tenere in borsetta penne e matite ma anche pennelli e trucchi, spazzolino e dentifricio…

Per concludere, non poteva mancare un vestitino, modello scamiciato con una fantasia con scritte tono su tono in verde acqua e tanti cuori.

Potete trovare tutti questi oggetti da Belle et Beau, insieme ad un’altra piccola e romantica novità, che vi mostrerò nel prossimo post 😉

Buona settimana!

CAL: Cooking A Long

Buongiorno a tutti! Una nuova proposta per iniziare piene di buoni propositi l’autunno: c’era una volta il SAL, una simpatica iniziativa per portare avanti ricami difficili a tappe, da condividere con amiche unite dalla stessa passione. Io invece oggi vi voglio proporre un CAL, ovvero un cooking a long, per condividere con voi il mio amore per forno e fornelli.

L’idea me l’ha data qualche settimana fa un’amica, raccontandomi che a casa sua, quand’era piccola, non si acquistavano dolci preconfezionati (lungi da me far la guerra al Mulino Bianco, con cui sono cresciuta, per quello basta Larry e il suo post sui rigoli) perché la mamma preparava (a ciclo continuo, dato il numero dei componenti della famiglia) la sua mitica ciambella, con cui si faceva colazione e merenda. Io, che ho sempre nutrito una sfrenata ammirazione per Nonna Papera e le due torte sul davanzale, ne sono rimasta affascinata.

nonna papera

Da qui, la proposta di oggi: iscrivendovi al mio CAL (basta lasciare un commento sotto questo post) “dovrete” (le “” sono d’obbligo, non vengo a cercare a casa nessuno!) impegnarvi a cucinare almeno un dolce “casalingo” (crostate, polentine, ciambelle, plumcake, muffin, biscotti, marmellate, ecc., astenersi cake design e simili) ogni due settimane, preferibilmente seguendo il tema che lancerò di volta in volta; sfornato il dolce, dovrete cercare di fotografarlo prima che sparisca fra le fauci fameliche dei vostri familiari, mandarmi la foto, indicarmi dove avete trovato la ricetta (libro, rivista, blog vostro o altrui; se invece è una ricetta di famiglia e vi va, potete mandarmi la ricetta da pubblicare) e se, a vostro parere, vale la pena di rifarlo o se la ricetta può essere “archiviata” senza rancore. Perciò NON cucineremo tutte lo stesso dolce, l’impegno è solo quello di fare un po’ Nonna Papera nell’intimità della nostra cucina; sarà però un’occasione per segnalare e scambiarci ricette “testate”.

Allora, che aspettate? Non avete già l’acquolina in bocca? Iscrivetevi entro la fine di settembre, il 1° ottobre partiremo con l’indicazione del tema da seguire, mentre la scadenza per la realizzazione della torta e per l’invio di foto e informazioni sarà il 13 ottobre.

Le presine dell’amore

Qualche settimana fa Silvia ha riscoperto un acquisto comune fatto all’ultima fiera di Vicenza, una coppia di pannelli con le immagini degli animali dell’arca di Noè; mentre lei ha progetti ben più ambiziosi per il suo, io ho tagliato e cucito, a cavallo di San Valentino, un bel po’ di presine. E’ un oggetto che non cucio quasi mai e magari lo troverete banale ma… Non sono deliziose??

Qual è la vostra preferita? Di certo noi non possiamo avere dubbi, la coppia migliore è questa!

Buona domenica!

 

Tutorial grembiulino da bambino

Dopo aver accontentato le bambine con un grembiulino bordato da un romantico volant, oggi pensiamo ai maschietti con un grembiule ideale per incoraggiare i loro esperimenti in cucina. E’ adatto ai bambini dai 4 anni in su, che lo potranno usare per parecchio di tempo, giocando ai piccoli Masterchef.

Partiamo dalla lista dei materiali:

– 45 x 46 cm di tessuto per il davanti del grembiule;

– 10 x 28 cm di tessuto per il bordo superiore della pettorina;

– 4,5 x 45 cm di tessuto per ognuno dei 4 lacci (io ho utilizzato due fantasie diverse per renderlo ancora più movimentato);

– 3 rettangoli larghi 16,2 cm ed alti 17 cm per le 3 tasche (possono essere tutti diversi oppure, come ho fatto io, due uguali ed uno diverso);

– 54 x 46 cm di tessuto per il retro del grembiule;

– filo per cucire.

Ora prepariamo il cartamodello: scaricate il file cliccando qui, stampatelo (è il formato pdf, non dovreste avere problemi con le dimensioni; in ogni caso, controllate le misure del quadrato di verifica), ritagliate i 3 pezzi e congiungeteli fra loro con l’aiuto di un po’ di scotch, facendo combaciare a due a due le coppie di lettere.

Pronte? Si parte! Prendete la stoffa per il davanti del grembiule, piegatela a metà (ottenendo un rettangolo da 45 x 23 cm), stirate leggermente sulla piega; prendete il cartamodello, piegatelo sulla linea tratteggiata in modo da ridurlo e sovrapponetelo alla stoffa (seguite l’indicazione del lato in cui dev’esserci il tessuto piegato); spillate in modo da fissare il cartamodello alla stoffa e tagliate l’eccedenza.

Ottenuta così la prima parte del grembiule, togliete la carta, riaprite la stoffa e stirate per eliminare la piega. Sovrapponete, diritto contro diritto, il rettangolo di staffa di 10 x 28 cm al bordo superiore della sagoma del grembiulino appena ritagliata (attenzione se la stoffa ha un verso!), spillate e cucite a distanza piedino (io ho utilizzato il piedino da 0,6 cm).

Eliminate gli spilli e stirate bene, sia sul davanti…

…che sul retro, aprendo la cucitura.

Piegate a metà la sagoma del grembiule, stirate leggermente, sovrapponete il cartamodello non piegato, fissate con gli spilli e tagliate via l’eccedenza.

Prepariamo le tasche: sovrapponete, diritto contro diritto 2 dei rettangoli e cuciteli lungo una delle altezze (17 cm).

Ripetete la stessa operazione per attaccare il terzo rettangolo, quindi stirate bene sia sul davanti…

…che sul retro, aprendo le cuciture.

A questo punto piegate ora su se stesso il bordo superiore della vostra striscia per poco meno di 1 cm, stirate bene e piegate nuovamente per un cm, stirate per fermare la piega.

Cucite a distanza piedino lungo tutto il bordo superiore in modo da finire l’orlo.

Appoggiate la striscia delle tasche sopra la sagoma del grembiule, facendo coincidere i bordi inferiori dei due pezzi; spillate bene e cucite lungo le due cuciture delle tre tasche. Potete mimetizzare la cucitura ripassando sulla cucitura che univa i rettangoli fra loro oppure fare una cucitura evidente: io ho cucito a zig zag utilizzando un filo che risaltasse sulle stoffe. Fissate inoltre le tasche al grembiule cucendo i bordi laterali ed inferiore della striscia delle tasche. Utilizzate il piedino normale spostando l’ago al massimo in modo da ridurre il margine di cucitura.

Passiamo ai lacci: prendete le 4 strisce di tessuto (io ne ho fatte due un po’ più corte e due un po’ più lunghe per sfruttare dei pezzi di tessuto già tagliato, voi potete considerare una lunghezza media di 45 cm). Su ciascun laccio dovete eseguire i passaggi indicati nella foto seguente: piegate un lato corto per circa 1 cm e stirate; piegate uno dei lati lunghi per circa 1 cm (o meno) e stirate; ripetete la stessa cosa sull’altro lato lungo, sempre stirando bene; infine piegate tutto a metà nel senso della lunghezza e cucite la striscia ottenuta, tenendovi ad un paio di millimetri dai due lati lunghi che avete fatto combaciare. Notate che otterrete così un capo ben rifinito e uno no, non importa, perché il secondo capo verrà infilato in cucitura e non si vedrà.

Fissate i 4 lacci alla sagoma del grembiule con degli spilli; fate attenzione a lasciare liberi i capi rifiniti dei lacci. Tenetevi ad 1 cm circa dagli angoli.

Passiamo al retro: piegate la stoffa su sé stessa, ottenendo un rettangolo da 54 x 23 cm, stirate leggermente, sovrapponete il cartamodello, spillate e ritagliate l’eccedenza.

Togliete spilli e carta, aprite e stirate la carta in modo da eliminare la piega e sovrapponete, diritto contro diritto, la sagoma del retro al davanti del grembiule. Facendo attenzione a tenere “dentro” i lacci (ben distesi), spillate tutto intorno e cucite a distanza piedino, lasciando un tratto aperto su uno dei lati (io ho utilizzato il piedino da 0,7); così facendo dovreste essere sicure di coprire le cuciture fatte precedentemente per fissare le tasche.

Togliete gli spilli, tagliate gli angoli ed eseguite dei taglietti lungo tutti i margini curvi, vi aiuterà a rigirare più facilmente il grembiulino.

Rigirate il grembiulino, passando un bastoncino o una matita dall’interno per fare uscire bene le cuciture tutto intorno. Stirate bene e cucite lungo tutto il bordo tenendovi a circa 0,5 cm dal bordo, chiudendo così il tratto lasciato aperto per rigirare. Se vi piace, potete fare una o più cuciture lungo il bordo inferiore della striscia di tessuto coordinato della pettorina, magari con un filo di colore contrastante.

Il grembiulino è pronto per essere indossato da un piccolo aspirante chef!

Spero che questo tutorial possa tornarvi utile 😉

Se poi non avete voglia o tempo per cucire… Date un’occhiata al mio negozietto etsy, magari trovate qualche idea regalo che faccia il caso vostro!

Cuci e Vinci: via alle votazioni!

Questa notte è scaduto il termine per partecipare al “Cuci e Vinci”, il primo concorso dell’anno per questo blog; sono molto contenta perché l’idea è stata accolta con molta simpatia da un sacco di amiche, tanto che ci potrebbe essere un seguito nei prossimi mesi… Ma veniamo a noi. Le partecipanti che hanno postato una foto della loro creazione sulla pagina facebook della Giraffa sono ben sei (Lara, Silvia, Roberta, Laura, Anna e Barbara); tutti i lavori sono belli, molto diversi fra loro e tutti personalizzati, chi ci ha inserito un ricamo, chi l’ha ricoperto di cuori, chi ci ha applicato passamanerie e bottoncini… Insomma, avrete l’imbarazzo della scelta! Sì, perché adesso tocca a tutte voi scegliere il vostro progetto preferito, la cui autrice vincerà il premio promesso.

Ma, come promesso, c’è di più: fra tutte le votanti verrà sorteggiata una vincitrice che riceverà…

Un quaderno ad anelli rivestito, tanto per restare in tema!!

Poche regole per partecipare:

– andate sulla pagina facebook lagiraffa.me

– già che ci siete, se non l’avete ancora fatto, cliccate “mi piace” (grazie!!)

– guardate bene le foto delle nostre partecipanti, scegliete quella che vi piace di più e cliccate “mi piace”; per favore, cliccate solo sul vostro quaderno preferito

– avete tempo fino alle ore 20.00 di domenica 19 gennaio 2014

– tornate a trovarmi dopo il termine per scoprire quale fra le sei creative si sarà aggiudicata i fat quater in palio e chi avrà vinto il quaderno porta cartamodello targato La Giraffa.

In bocca al lupo a tutte!!

 

Tutorial grembiulino da bambina

Nuovo appuntamento con i tutorial della Giraffa; oggi vi mostro come realizzare un grembiulino per una bambina, molto simile a quelli che avete visto nei mesi scorsi sulle pagine di questo blog. E’ adatto alle bambine dai 4 anni in su, che lo potranno usare per un sacco di tempo, grazie a dei comodi lacci che permetteranno alle piccole cuoche di adeguare il grembiulino alla loro (crescente) altezza.

Partiamo dalla lista dei materiali:

– 45 x 46 cm di tessuto per il davanti del grembiule;

– 10 x 110 cm di tessuto per il bordo superiore della pettorina e per il volant;

– 9 x 110 cm di tessuto per i lacci (io ho utilizzato la medesima fantasia del punto precedente);

– 54 x 46 cm di tessuto per il retro del grembiule;

– filo per cucire e per imbastire.

Ora prepariamo il cartamodello: scaricate il file cliccando qui, stampatelo (è il formato pdf, non dovreste avere problemi con le dimensioni; in ogni caso, controllate le misure del quadrato di verifica), ritagliate i 3 pezzi e congiungeteli fra loro con l’aiuto di un po’ di scotch, facendo combaciare a due a due le coppie di lettere.

Pronte? Si parte! Prendete la stoffa per il davanti del grembiule, piegatela a metà (ottenendo un rettangolo da 45 x 23 cm), stirate leggermente sulla piega; prendete il cartamodello, piegatelo sulla linea tratteggiata in modo da ridurlo e sovrapponetelo alla stoffa (seguite l’indicazione del lato in cui dev’esserci il tessuto piegato); spillate in modo da fissare il cartamodello alla stoffa e tagliate l’eccedenza.

Ottenuta così la prima parte del grembiule, togliete la carta, riaprite la stoffa e stirate per eliminare la piega. Prendete la striscia di stoffa coordinata alta 10 cm, eliminate la cimosa e tagliate un pezzo da 28 cm. Sovrapponetelo, diritto contro diritto, al bordo superiore della sagoma del grembiulino appena ritagliata (attenzione se la stoffa ha un verso!), spillate e cucite a distanza piedino (io ho utilizzato il piedino da 0,6 cm).

Eliminate gli spilli e stirate bene, sia sul davanti…

…che sul retro, aprendo la cucitura.

Piegate a metà la sagoma del grembiule, stirate leggermente, sovrapponete il cartamodello non piegato, fissate con gli spilli e tagliate via l’eccedenza.

Prepariamo il volant: piegate a metà nel senso della lunghezza (diritto contro diritto) quello che rimane della striscia di tessuto coordinato alta 10 cm.

Cucite a distanza piedino i due lati corti e tagliate l’angolo, come indicato nella foto.

Risvoltate la stoffa facendo particolare attenzione agli angoli, stirate la striscia ottenuta e fate una cucitura (a macchina, allungando il punto diritto) in modo da tenere insieme i due lati lunghi. Fate attenzione a tenervi il più possibile vicino al bordo della stoffa (io ho utilizzato il piedino base della macchina spostando al massimo l’ago a lato).

A questo punto bisogna arricciare la stoffa lungo il lato lungo sul quale avete appena fatto la cucitura; io utilizzo il piedino pieghettatore della Bernina (un oggetto meraviglioso, che se amate i volant quanto me dovete proprio farvi regalare alla prima occasione). Se non disponete di questo aiuto, nessun problema: con il filo da imbastitura fate un punto filza lungo il bordo, poi tirate un po’ alla volta facendo arricciare la stoffa in modo il più possibile omogeneo. L’obiettivo è di far combaciare la striscia arricciata al bordo inferiore della sagoma del grembiule (lasciate libero solo 1 cm della sagoma del grembiule per ogni lato); sovrapponete, diritto contro diritto (fate sempre attenzione se la fantasia del vostro volant ha un verso!), come indicato nella foto. Spillate e cucite; anche in questo caso, tenete l’ago un po’ spostato a lato, in modo da fare una cucitura più stretta rispetto alla normale “distanza piedino”).

Passiamo ai lacci: prendete il tessuto da 9 x 110 cm, eliminate la cimosa e tagliatelo a metà sia nel senso della lunghezza, che nel senso della larghezza, ottenendo così 4 strisce uguali da 4,5 x 54 cm circa.

Su ciascun laccio dovete eseguire i passaggi indicati nella foto seguente: piegate un lato corto per circa 1 cm e stirate; piegate uno dei lati lunghi per circa 1 cm (o meno) e stirate; ripetete la stessa cosa sull’altro lato lungo, sempre stirando bene; infine piegate tutto a metà nel senso della lunghezza e cucite la striscia ottenuta, tenendovi ad un paio di millimetri dai due lati lunghi che avete fatto combaciare. Notate che otterrete così un capo ben rifinito e uno no, non importa, perché il secondo capo verrà infilato in cucitura e non si vedrà.

Fissate i 4 lacci alla sagoma del grembiule con degli spilli; fate attenzione a lasciare liberi i capi rifiniti dei lacci. Tenetevi ad 1 cm circa dagli angoli.

Passiamo al retro: piegate la stoffa su sé stessa, ottenendo un rettangolo da 54 x 23 cm, stirate leggermente, sovrapponete il cartamodello, spillate e ritagliate l’eccedenza.

Togliete spilli e carta, aprite e stirate la carta in modo da eliminare la piega e sovrapponete, diritto contro diritto, la sagoma del retro al davanti del grembiule. Facendo attenzione a tenere “dentro” il volant ed i lacci (ben distesi), spillate tutto intorno e cucite a distanza piedino, lasciando un tratto aperto su uno dei lati (io ho utilizzato il piedino da 0,7); così facendo dovreste essere sicure di coprire le cuciture fatte precedentemente per fissare il volant.

Togliete gli spilli, tagliate gli angoli ed eseguite dei taglietti lungo tutti i margini curvi, vi aiuterà a rigirare più facilmente il grembiulino.

Rigirate il grembiulino, passando un bastoncino o una matita dall’interno per fare uscire bene le cuciture tutto intorno. Stirate bene e cucite lungo tutto il bordo tenendovi a circa 0,5 cm dal bordo, chiudendo così il tratto lasciato aperto per rigirare. Se vi piace, potete fare una o più cuciture lungo il bordo inferiore della striscia di tessuto coordinato della pettorina, magari con un filo di colore contrastante.

Il grembiulino è pronto per essere indossato da una piccola ed elegantissima pasticcera in erba!

Consapevole (ahimè) che la maggior parte dei più famosi chef sono uomini… Sto preparando anche la versione da maschietto, tornate presto a trovarmi!

Set da cucina parigino

Mentre iniziano ad arrivare sulla pagina facebook le prime foto per il “Cuci e Vinci” (grazie!! Continuate così!), vorrei dedicare un paio di post alle foto di alcune commissioni e regali realizzati per il Natale appena trascorso. Cominciamo da questo set per la cucina, composto da un grembiule ed una coppia di tovagliette all’americana, d’ispirazione parigina.

Vi sembra di ricordare la stoffa? E’ la versione non-rosa della fantasia di cui ci siamo innamorate quasi tutte la scorsa primavera 😉 Qui l’ho utilizzata in abbinata al coordinato con scritte francesi nere su bianco.

L’abbinamento mi è piaciuto, nonostante l’assenza del rosa, spero l’abbia gradito anche la destinataria 😉

Buon inizio (vero) di settimana!

Accessori per la cucina

Come avete visto nel post precedente, a Bioest abbiamo proposto non solo oggetti per i più piccoli, ma anche una selezione di creazioni “da grandi”. A completare la collezione dei grembiuli da cucina, eccone uno tutto fiorato, perfetto per esser sfoggiato alle grigliate estive.

Il disegno dell’applicazione è tratto dal libro Garden Song della Nancy (Art to Heart) e realizzato con le stoffe dell’omonima collezione.

Sempre in tema “bucolico”, un grembiulino muccosissimo in misto lino stampato a mucchette, rifinito con dello sbieco nero.

Abbiamo pensato anche alle tavole d’estate, da rendere ancora più allegre in occasione delle nostre colazioni, brunch e quant’altro con dei sotto-tazza o sotto-mug realizzati con questa collezione dai colori accesissimi.

Infine, per chi vuole la sua passione per la musica anche a tavola, una coppia di tovagliette all’americana piene zeppe di cassettine.

Che dite, ce n’era per tutti i gusti?!

Buona domenica!

Novità in cucina!

Di solito per i miei progetti parto da quello che voglio realizzare e scelgo la stoffa che meglio si abbina al modello o al destinatario; questa settimana invece sono partita da una serie di stoffe che riposavano da un po’ di tempo in uno dei cassetti della mia stanza degli hobby; è una collezione molto bella dedicata alla cucina, agli utensili, agli ingredienti ed a tutto ciò che ci serve per creare i nostri manicaretti. Prese le stoffe, mescolate con cura, ecco qui il risultato.

Tre quaderni ad anelli, rivestiti e pronti ad ospitare tutte le nostre ricette preferite, ritagli di giornale, appunti, insomma tutti quei fogli e foglietti che abbiamo sparsi nei cassetti (voi no? Io sì!).

Una coppia di tovagliette all’americana con una scacchiera di stoffine fantasia centrali per dare colore alla tavola primaverile.

Comunicazione di servizio per le amiche triestine (e non!): troverete i progetti di questo post e di quelli delle prossime settimane alla manifestazione Bioest 2013, che si svolgerà nel comprensorio di San Giovanni a Trieste il 25 e 26 maggio. Maggiori informazioni nelle prossime settimane 😉 Intanto, buon fine settimana a tutti!

Giveaway I love pancakes

Questa settimana la Giraffa vi invita a partecipare ad un nuovo giveaway a tema…

L’ispirazione questa volta me l’ha data una bellissima stoffa acquistata qualche settimana fa, in due versione di colore: è perfetta per la cucina, ha un sacco di scritte e di disegni che descrivono tutti gli ingredienti necessari per realizzare dei pancakes. Come se non bastasse, i pancakes sono un bellissimo ricordo del viaggio di nozze ed una delle mie colazioni preferite (vedere alla voce brunch…).

Veniamo a noi: questo giveaway mette in palio il quaderno (formato A5, a quadretti, con spirale centrale, rivestito con la stoffa a base verde acqua) che vedete nelle foto di questo post. Potrebbe esservi utile in cucina, per prender nota delle ricette che provate, per studiare il menù di una cena speciale o anche solo per fare la lista della spesa. Insieme al quaderno potete vincere un fat quarter (45×55 cm circa) della stoffa a base bianca, con cui potrete realizzare qualche accessorio per la vostra cucina o quello che più vi piace.

Partecipare è molto semplice: lasciate un commento a questo post entro le 21.00 di domenica 14 aprile 2013, facendo attenzione ad inserire una mail a cui possa contattarvi in caso di vincita (attenzione: non occorre che inseriate la vostra mail nel testo del commento – in tal caso la vedono tutti e magari vi spiace – basta che compiliate i campi sopra il testo del commento, così resta solo a me!); non è strettamente obbligatorio, ma mi farebbe molto piacere, se faceste pubblicità a quest’iniziativa sui vostri blog o sui vostri profili facebook). Il 15 aprile pubblicherò l’esito del sorteggio.

Mentre aspettiamo di sapere chi sarà la vincitrice, o il vincitore, v’invito a provare una variante molto interessante dei tradizionali pancakes: Pancakes alla banana e cioccolato.

Sbattete in una ciotola due uova con 250 ml di latte; aggiungete 4 cucchiai di burro fuso; incorporate delicatamente 200 g di farina mescolata e setacciata con 10 g di lievito in polvere, un cucchiaio di zucchero ed un pizzico di sale. Mescolate bene fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Sbucciate 2 o 3 banane e tagliatele a fettine sottili. Cucinate i pancakes in una padella antiaderente leggermente imburrata: versate un po’ di composto e, prima di girarlo, appoggiateci sopra 3 o 4 fettine di banana e un pizzico di zucchero di canna. A questo punto girate il pancake con una spatola e completare la cottura. Servite con una salsa che avrete preparato così: portate ad ebollizione in una casseruola 150 ml di latte ed aggiungete 200 g di cioccolato fondente tritato. Mescolate fino ad ottenere una consistenza liscia e brillante.

In bocca al lupo e buoni pancakes a tutti!

Torta ricotta e cioccolato

Riemergo a fatica dopo le fatiche elettorali: ho sempre adorato lavorare per le elezioni, ma ad ogni tornata esco stanchissima e mi ripropongo di non farlo più… Salvo poi ricaderci alla prima occasione! Sapete cosa mi ci vorrebbe ora? Una torta ricostituente, per il palato e per l’umore, una come questa, mangiata dalla mia amica Elo e subito replicata.

Torta di ricotta e cioccolato

Montate 3 uova intere con 200 grammi di zucchero, aggiungete mescolando 300 grammi di ricotta, 300 grammi di farina setacciata insieme a due cucchiai di cacao amaro ed ad una bustina di lievito in polvere ed infine 150 grammi di cioccolato fondente tagliato a pezzettini. Trasferite l’impasto in uno stampo rotondo (io ho usato un diametro 24 cm) imburrato ed infarinato e cuocete in forno preriscaldato a 180°C per 30minuti circa.

Come dite? Sarebbe stato più elegante fotografarla intera? Probabilmente sì, ma provate voi a sfornarla e non assaggiarla subito!

Buoni propositi per il 2013

Buon Anno Nuovo a tutti gli amici e le amiche della Giraffa!!

Oggi, oltre a dare il benvenuto al 2013, incoraggiandolo ad essere migliore del precedente, festeggio il mio primo anno “a piedino libero”, ovvero il primo compleanno del nuovo blog. Per celebrare questa giornata speciale ho deciso di concedermi uno di quei post pieni di buoni propositi per il futuro, che so già che suonerà ridicolo ben prima di dodici mesi, ma bisogna pur dare alle amiche qualche spunto in più per farsi prendere in giro, no?

Per non tediarvi troppo e per rispettare lo spirito del blog, i buoni propositi sono limitati ai miei hobbies, quindi ricamo, cucito e cucina. Cominciamo!

1. Lotta agli UFO: fare qualcosa (attenzione, non ho detto finire, siamo seri!) per i miei tre storici UFO (per le amiche che non sono “del mestiere”: si definiscono così ricami, più o meno ambiziosi, iniziati e poi abbandonati senza grosse speranze), che ho, per quest’occasione, tirato fuori dal cassetto: iniziamo dalla Titania, storico schema Mirabilia che mi ha stregato non appena ho imparato a muovere i primi passi nel mondo delle crocettiste (è una fata rosa, come poteva essere altrimenti?). Delle carissime amiche in occasione della mia laurea mi avevano regalato tutto il materiale necessario, io ne ho ricamato un bel po’, tutto sommato, ma poi, essendo per me, è stato accantonato per dare la precedenza ad altro. Il problema è che lo guardo e…non mi piace più la tela e certe crocette mi sembrano troppo tirate… Certo però che lasciarlo così…

Secondo UFO è il lunghissimo Benvenuti nel nostro nido di Parolin, acquistato con tanto di autografo dell’autore nel corso di un raduno di crocettiste, iniziato subito nell’ambito di un sal di cui credo di non aver rispettato nemmeno una tappa. Ho sempre il sospetto che la tela sia troppo corta per finire il ricamo (basterebbe misurarla e chiedere a chi l’ha già ricamato, lo so), ma anche la tentazione di farlo diventare un “Benvenuti” e basta, tralasciando la seconda parte del ricamo. Anche qui però, sarebbe un peccato…

Terzo e ultimo di questi UFO di vecchia data sono dei flip-it di Lizzie Kate: dopo aver finito la prima serie (quella a francobollo) mi ero buttata su questi che mi aveva regalato la mia amica Ilaria ed ero arrivata a metà giugno. Anche dopo tanti anni sono sempre molto carini e anche la tela scelta mi piace ed è bella da ricamare, ci vorrebbe solo un po’ di coraggio per riprenderli e non mollarli più fino a giugno. Quanche amica vuol farmi compagnia?

2. Matrioske: per dare un po’ di credibilità ai miei acquisti recenti, mi propongo di NON far diventare un UFO questo adorabile ricamo “Polka dots Matrioska” di Madame Chantilly, acquistato all’ultima fiera di Vicenza. Lo sto crocettando in questi giorni, ho finito la matrioska più grande; è davvero bello, anche se meno veloce di quel che credevo (non è piccolissimo…). Apparentemente è un obiettivo facile, basta non mollarlo…

3. Cucito 1: sul fronte del cucito, il primissimo buon proposito è di realizzare un capolavoro con la coperta destinata alla figlia di un’amica: ho tutto pronto, schema, ricami, stoffe, mi serve solo tanto tempo a disposizione (tutto insieme!) e un pizzico di coraggio. Attendo qualche giorno di ferie in gennaio e si vedrà…

4. Cucito 2: sempre nell’ambito del cucito, è ora di darsi una mossa sul fronte Tilda; ho tantissimi, quasi tutti, libri e continuo a ripetere che è una delle mie fonti d’ispirazione preferita, però alla fine son sempre timida nell’iniziare qualcosa di suo, in particolare se si tratta degli angeli e delle bambole. Quindi bando a questa forma di timore reverenziale, fuori stoffe, nastrini e coroncine, quest’anno si cuce!

5. Cucina: ogni anno mi ripeto che devo cucinare di più, meglio, sfruttando tutti gli attrezzi che mi sono comprata e che mi hanno regalato; con tutte le cose che ho, potrei sfamare un reggimento. Quest’anno però il buon proposito è di realizzare almeno una ricetta di questi libri, che ho da tempo, che ho sfogliato non so quante volte ma che non ho mai utilizzato davvero. E’ ora d’iniziare, quindi basta fossilizzarsi sui cavalli di battaglia, è il momento di sperimentare!

Ci sarebbero ancora un sacco di cose da scrivere, scheletri da tirare fuori dall’armadio, libri, schemi e cartamodelli da sperimentare, possibilemente in compagnia delle mie amiche; spero di trovare abbastanza tempo per fare almeno una piccola parte di quello che sto pensando in questo momento e di quello che mi verrà in mente nelle prossime ore, perchè mi piace e perchè ricamo, cucito e cucina sono la mia “terapia” migliore, per farmi stare bene ed affrontare meglio gli altri aspetti “meno creativi” del mio quotidiano.

Confido anche di sviluppare al meglio questo blog, migliorare con foto ed impaginazione, sperando di poter contare sulla compagnia e sui suggerimenti di tantissime amiche. Cominciamo subito? Volete prendere in giro i miei buoni propositi, incoraggiarmi o aggiungerne altri? Fatemi sapere! Nel frattempo, buon anno!

Come organizzare un brunch

Come dite? Non vi sognereste mai di organizzare un brunch a casa vostra? Ma dai, scrivo questo post proprio per spiegarvi che non è una casa da pazze-maculate-malate-di-mente, fidatevi, o, almeno, continuate a leggere.

Punto primo: invitate un numero di amici/parenti leggermente sproporzionato (in eccesso, ovviamente) rispetto alla capienza della vostra sala da pranzo, fissando l’ora in cui aprirete la vostra casa (io dico le 10.00), ma senza aspettarvi che arrivino tutti puntuali (scordatevelo!). Se sulle prime gli invitati fanno ostruzionismo è solo perchè non capiscono quale rara e prelibata occasione li aspetta. Voi non offendetevi e mostrategli le foto dei brunch dei Giraffi

Il giorno prima. Il brunch di norma si fa di domenica, quindi avete il sabato per fare la spesa e iniziare i preparativi: più cose riuscite a fare il sabato meno cose dovrete fare domenica all’alba. Preparate qualche dolce che non dev’essere servito caldo, apparecchiate la tavola (usate tutte le alzatine che avete: ottimizzano lo spazio e decorano la tavola come niente altro; se non le avete ecco una buona occasione per farsele regalare), lavate le arance per la spremuta, preparate pentole ed ingredienti per la mattina dopo.

La domenica mattina. Di solito metto la sveglia alle 7.30 (lo so, è presto per essere domenica, ma non è così presto come pensavate, vero?), preparo un dolce di quelli che sono particolarmente buoni tiepidi (speddo i muffin, questa volta invece la torta di mele di cui vi parlavo mesi fa), faccio la pastella per i pancakes (questa volta ho sostituito la ricetta tradizionale con quella dei pancekes alla banana e cioccolato dal libro “Pancake crepe & blini” di Corinne Jausserand, fantastici) e preparo la frutta che serve, spremo le arance perchè il Giraffo proprio non si vuole alzare, se c’è bisogno rifinisco il dolce preparato sabato; spero sempre di riuscire a preparare i toast per averli pronti da infilare nella tostiera ma non ci riesco ed infine preparo gli ingredienti per gli strudel salati. A questo punto porto tutto a tavola e mi siedo sul divano col Giraffo (che nel frattempo sta tentando di assaggiare tutto) a scommettere su quale degli invitati suonerà per primo.

Gli invitati arrivano tutti insieme, sempre, non so come facciano; a quel punto il Giraffo si occupa delle bevande, io mi attacco alla padella dei pancake e gli ospiti si fanno compagnia da soli. Continuate a sfamarli per alcune ore, verso le 12.30 variate sul salato e stendeteli con un aperitivo ben assestato. Il risultato è garantito e il vostro brunch diventerà un appuntamento da non perdere!

Veniamo ora al menù del nostro brunch prenatalizio; da premettere che abbiamo invitato qualche persona in meno, sperando di riuscire a dedicare un po’ più di tempo ad ogni ospite, in compenso non credo sia calata la lista delle pietanze.

Torta di mele e cannella

Polentina con le prugne rosse

Muffin al cioccolato e cannella (grazie Rosi!)

Cupcake glassate al cioccolato (fatti solo per sfoggiare questi spelndidi porta cupcakes!)

Pancakes alla banana e salsa di cioccolato (impossibile fotografarli prima che fossero mangiati)

Biscottini alle mandorle e cannella (nella scatola, fidatevi)

Toast prosciutto e formaggio

Strudel salato con radicchio di treviso, speack e scamorza

Frutta di stagione

Bevande: the, caffè, spremuta d’arancia e spritzaperol

Vi ho fatto venire un po’ di voglia di brunch? O almeno di una buona merenda pomeridiana in compagnia? Provateci!

La Torta Gran Premio

Avrete capito che la scorsa settimana avevamo un compleanno davvero speciale: si festeggiava uno scalmanato, ma sempre adorabile, quattrenne, figlio della mia migliore amica, nonchè la prima che mi ha fatto diventare “Zia”. Dopo esserci cimentati negli anni scorsi nella realizzazione della torta-non-ufficiale, per questo compleanno ci siamo assunti tutta la responsabilità della torta vera e propria, quella su cui mettere le candeline ed a cui scattare le foto.

Il quattrenne è un appassionato del cartone Cars, noi due Giraffi siamo sfegatati tifosi di Formula1; sommando le due cose, ecco cos’abbiamo realizzato:

Ce la siamo un po’ inventata-costruita noi, quindi non ho una vera e propria ricetta da passarvi, ma ecco i passaggi salienti: ho preparato 2 pan di spagna molto alti, diametro 26 ed ho inciso su uno una stretta mezzaluna per ampliare il contatto fra i due. Ho tagliato ciascun pan di spagna in 3 dischi, li ho bagnati leggermente con una bagna di acqua, zucchero ed una goccia di rum (con il Giraffo che mi sgridava, neanche tentassi di ubriacare i bimbi!) e farciti con una crema pasticcera al cioccolato a cui avevo aggiunto un bel po’ di panna montata.

Ricomposti i 3 strati ho spalmato un velo di marmellata di albicocche sulla superficie prima di stendere la glassa (io adoro la glassa al cioccolato della Wanner, quella dei wafer); poi mentre io litigavo con marmellata e granella colorata su tutto il bordo (ovviamente è più la granella che non si è attaccata che quella che è rimasta sulla torta, se c’è un modo furbo per ottimizzare il processo per favore ditemelo!), il Giraffo ha creato i cordoli della pista alternando scaglie di cioccolato bianco a scaglie di cioccolato rosso (per far aderire il cioccolato alla glassa, che avevamo fatto rapprendere un po’ troppo, abbiamo passato una leggera scia di marmellata lungo il bordo); una volta finiti anche i cordoli interni abbiamo riempito la “via di fuga” centrale con del cocco colorato di verde per dare l’impressione dell’erba sintetica (ho detto che siamo degli appassionati di F1!). A quel punto non ci è rimasto che posizionare 3 automobiline di gelatina e zucchero (acquistate, non mi sognerei mai di fare gelatine in casa) e di mettere al posto d’onore una candela a forma di Cars.

Noi ci siamo dichiarati soddisfatti (l’effetto dei cordoli era bellissimo, secondo me), i bambini hanno apprezzato molto (ovviamente erano tutti pazzi per le macchinine, ovvero l’unica cosa non fatta-in-casa, ma è ovvio) ed anche il festeggiato era contento (di certo più che dei cuscini!); oltre tutto siamo arrivati appena in tempo, perchè pare che la passione per Cars stia virando a favore di Spiderman… Non ci resta che allenarci con le ragnatele per il prossimo anno!

Mostra e dimostra: C’è Tort@ per te 2

Oggi per mostra e dimostra vorrei parlarvi del libro “C’è Tort@ per te“, che ho comprato da poco e che potrebbe essere un ottimo regalo per il prossimo Natale. Vediamo se vi convinco!

1. E’ una raccolta di ricette dolci, ciascuna opera di un “food blogger” italiano; tutte le ricette sono accompagnate da foto, tempo di preparazione e misura dello stampo (per me è un’indicazione fondamentale, critico sempre chi la omette).

2. Quasi tutti gli autori hanno accompagnato la ricetta con un loro breve racconto, ricordo di un viaggio; lo so, non è fondamentale in un libro di ricette, ma ti dà quel qualcosa in più da leggere prima di metterlo in libreria insieme a quelle decine di libri di dolci che già avete.

3. Vi dà modo di conoscere ben 33 blogger e di ampliare il vostro panorama di letture quotidiane a base di cibo e ricette, perchè i siti da cui trarre ispirazione non sono mai abbastanza, anche se abbiamo già a casa 1000 ricette che non abbiamo il tempo di provare.

4. Ho personalmente provato la ricetta della torta soffice vaniglia e lamponi, con ottimi risultati.

5. Se siete veloci e fortunate potete acquistare il libro nell’edizione speciale con allegato un bellissimo stampo della Ballarini, il tutto racchiuso in una elegantissima scatola a forma di valigia e per il modico prezzo di 19,90 euro (pensate a quanto costa solo lo stampo…); attenzione però, in questo caso il nome sulla scatola è “C’è Tort@ per te” senza il 2, pur contenendo il libro n. 2, misteri dell’editore, ma io e il commesso della mia libreria di fiducia stavamo per prenderci a testate perchè non ci capivamo! In ogni caso, trovate i due link amazon nella colonna di sinistra.

6. Ma la motivazione più importante è che acquistando il libro sosterrete la Fondazione IEO e la ricerca “Identificazione delle basi molecolari della chemioresistenza del tumore al seno”.

Cosa aspettate? La foto della mia prima ricetta realizzata? Eccola!

Buone torte!!

Fiocco rosa nella cucina dei Giraffi

Sono davvero una Giraffa fortunata: ho ricevuto il regalo di Natale da parte del mio maculato marito con più di due mesi di anticipo! Come sanno ormai bene le mie amiche, quando il Giraffo fa un regalo… il regalo non passerà inosservato! E così, grazie ad un’offerta speciale di metà ottobre, è arrivato lui…. o forse dovrei dire lei… insomma, l’oggetto è maschile, ma il colore è – ovviamente – terribilmente rosa!

Frullatore KitchenAid

Non venite a dirmi che è un colore troppo zuccheroso, troppo scontato (per me) o poco serio: non si poteva fare diversamente, dovendolo accostare all’impastatrice che avevo ricevuto per il matrimonio…

Non sono adorabili insieme? Ed anche estremamente funzionali, solidi ed essenziali. L’impastatrice in questi anni l’ho usata tantissimo ed ora anche il frullatore dovrà rimboccarsi le maniche (anche se, prima di ammortizzarlo, sapete quanti frullati-ma-non-solo dovrò fare??).

E per finire, vi lascio con una foto vintage che prova come la mia passione per la marca KitchenAid sia cosa nota da tempo…

Giraffa in viaggio di nozze si sloga la mascella in un centro commerciale di Los Angeles

Torta di mele profumata alla cannella

Non so voi, ma io non amo l’autunno. Riconosco i suoi pregi, come le foglie degli alberi che diventano rosse, la zuppa di zucca, i nuovi arrivi nei negozi, la fiera di Vicenza e poco altro; preferisco decisamente la primavera, le prime giornate calde, andare in scooter senza avere freddo, cominciare a litigare al Giraffo per andare al mare.

Detto questo, come combattere la malinconia delle giornate che si accorciano, del tempo nuvoloso e dell’umido che non fa asciugare il bucato? Io sto sperimentando una cura a base di torte di mele, semplici da realizzare, riempiono la casa di un profumo rassicurante e scaldano l’umore. Questa, al momento, è la nostra preferita:

La ricetta è presa dal libro “Torte di mele” della Guido Tommasi Editore, un po’ modificata nelle dosi degli ingredienti (un pizzico più light!):

Ingredienti:

3 mele (io uso le Golden, che raramente sono indicate nelle ricette, ma a me piacciono)

3 uova

160 g zucchero

160 g farina + una bustina di lievito in polvere

2 cucchiai di rum

2-3 cucchiai di latte

cannella in polvere

35 g burro fuso

Preriscaldate il forno a 180 gradi. Sbucciate, pulite, affettate le mele (io le taglio a pezzettini, non a fettine) e tenetele da parte. Sbattete le uova con 100 g di zucchero, unite poi delicatamente la farina setacciata con il lievito, il latte, il rum ed una spolverata (più o meno generosa, a seconda di quanto vi piace) di cannella. Unite le mele a pezzettini, mescolate in modo da ottenere un composto uniforme. Trasferite l’impasto in una tortiera da 22 o 24 cm foderata con carta da forno; spolverate la superficie con i 60 g di zucchero che vi sono rimasti e ricoprite con il burro fuso. Infornate e cuocete a 180 gradi per un’ora circa.

Fatemi sapere se la cura funziona anche per voi!

P.S.: Mancano pochi giorni alla scadenza dell’Halloween blog candy, non perdete l’occasione di vincere la borsa “dolcetto o scherzetto”!

Accessori per la cucina

Ci sono le giornate creative, in cui si ha voglia di sperimentare, inventare, mettersi alla prova con qualcosa di nuovo, momenti in cui si apre mezza libreria alla ricerca di una fonte d’ispirazione, ma ci sono anche quei giorni in cui si ha solo voglia di cucire, di farsi guidare dalla Bernina in collaudati progetti. Recentemente mi sono abbandonata ad uno di questi momenti ed ho cucito alcuni oggetti per la cucina, sempre utili per cuochine chic:

Un portatorte rosa a dolcetti e due coppie di asciughini.

Intanto dall’armadio spuntano pezzi di nuove creazioni, che spero di completare nel week end… Ma intanto fuori c’è un magnifico sole, quindi scappo a godermi questa prima giornata d’autunno, nonchè ultima giornata di ferie!

Il tempo delle ciliegie

Sono in un periodo poco produttivo, i giorni mi scorrono via velocissimi, il mio armadio delle stoffe resta chiuso, la Berni scalpita inutilmente ed io, di conseguenza, sono malinconica… Incredibile quanto la hobby-terapia possa essere efficace su noi giraffe… o solo su di me…

Ma io, invece di curare questa mia piccola grande crisi d’astinenza, mi pongo nuovi ed ingestibili obiettivi… come la raccolta delle ciliegie!

Ogni anno, per il compleanno del Giraffo, maturano le ciliegie di un meraviglioso albero nel giardino dei miei suoceri; le ciliegie son di quel tipo sodo, croccante, non diventano scurissime, ma sono quelle che in assoluto preferisco. Lo scorso anno sono rimaste quasi tutte sull’albero, che tristezza, ho promesso che non sarebbe più successo. Così ho addirittura sfidato la mia paura per le scale, mi sono arrampicata e sono rimasta “in quota” per delle ore (le gambe ne risentono ancora, sigh!), a riempire cestini. Ecco qui le prove!

E questo è stato il mio bottino… purtroppo mi sono dimenticata di pesarle! Ma vi posso assicurare che erano tante, ma tante…

Non sono bellissime? Io giorno successivo, complice lo snocciolatore, il Giraffo ed io eravamo immersi nelle ciliegie fino ai gomiti… marmellata fatta, polentina fatta, lungimiranti sacchettini di ciliegie snocciolate per torte future hanno riempito un cassetto del freezer…

Ne ho ancora un cesto, chi mi dà una mano??

Voglia di dolce…

Una cosa sarà ormai chiara: non so resistere davanti ai dolcetti, che siano dietro al bancone di una pasticceria o stampati su una stoffa… devono essere miei!

Di conseguenza, appena ho visto questa nuova stoffa con tanti cupcakes, non ho potuto fare a meno di portarmela a casa; la fantasia nel lavorarla non è stata delle migliori, ma queste presine sono venute davvero carine…

…e poi, quale miglior soggetto da tenere in cucina??

Ma visto che di sola stoffa non si vive… ho sperimentato la ricetta della torta mele e cioccolato (tanto…) che c’era sulla rivista di Alice in febbraio… buonissima, se non temete le calorie!

Brunch d’inverno a casa Giraffi

La prima volta che l’ho fatto, mi han presa per matta. Che cosa? Invitare i nostri amici&parenti a colazione. Sì, sì, proprio a colazione, non pranzo, non cena, nè spaghettata di mezzanotte nè the delle cinque. Proprio colazione.

Devo dire che la mia fama di cuoca discreta ha fatto sì che gli amici, per quanto scettici, accettassero l’invito; i genitori son arrivati dopo aver bevuto caffè al bar, la nonna puntava tutto sugli aperitivi del Giraffo. Ma alla fine anche i più perplessi ed assonnati han concordato sul nuovo trend lanciato dai Giraffi. Alla prima colazione ne è seguita una seconda, nel frattempo abbiam cominciato a chiamare “brunch” l’evento, soprattutto per garantire la presenza di alcune portate salate nel menù ed il prolungamento dell’orario di ospitalità ben oltre la fascia della classica prima colazione.

Ed eccoci quindi a domenica 8 gennaio 2012, ore 10.00, Casa Giraffi:

La tavola si presentava così, ordinatissima per un attimo, pronta ad accogliere tanti ospiti affamati (speriamo!).

Il menù di questo brunch maculato prevedeva:

pancakes con frutta fresca e sciroppo d’acero (capostipite indiscusso dell’evento)

muffin con gocce di cioccolato

polentina (dolce morbido) bicolore allo yoghurt

crostata di ricotta ed uvetta

cocchini (ricotta-nutella-cocco-slurp)

ananas elegantemente tagliato dal Giraffo

sfogliatine del Generale con olive nere e wurstel

toast prosciutto formaggio

torta salata alle melanzane

rotolo con radicchio di treviso, speck e scamorza

Bevande: caffè, the, spremuta d’arance fresche, succhi di frutta, prosecco e i famigerati aperolspritz del Giraffo!

Vi sembra troppo? Eravamo una ventina più 4 bimbi e mezzo…

Appuntamento a primavera per il prossimo brunch!

La torta di Emilia

Una decina di giorni fa abbiamo festeggiato il primo compleanno della nostra nipotina Emilia; col Giraffo volevamo cimentarci in qualcosa di speciale per la “torta non ufficiale”, ovvero quella che non si aspetta nessuno così se ci riesce bene la portiamo, se viene un disastro si può soprassedere senza danni. La scelta è caduta su una torta semplicissima ma decorata con i cigni di bignè. Magari per voi fare i bignè sarà uno scherzo, io li avevo fatti una volta sola e mi eran venuti male. Però ho un bellissimo ricordo di una torta di uno dei miei primi compleanni con questi super cigni fatti dalla mia zia. Questa volta il risultato mi ha reso orgogliosa, guardate!

Un primo piano del cigno

Bene, ora non ci resta che pensare al prossimo compleanno…. ah, se solo le torte si potessero spedire senza danni!   

Un dolce Natale

Ciao a tutti, spero abbiate passato un sereno Natale; il mio è stato molto bello, anche se piuttosto laborioso. Sono arrivata a ieri talmente di corsa e con tante cose da fare che adesso che è “finito” mi è rimasta come una sensazione di vuoto… ma anche di voglia di dedicarmi a qualcosa di diverso dei regali di Natale. Mentre penso a che coperta (e se facessi le tende?) dedicarmi in questa giornata di riposo, ecco un piccolo reportage del lato dolce del mio Natale. In ordine di preparazione: i biscottini giraffici preparati per le Tartanrughe in occasione della “cena sociale”, ma anche per colleghi ed amici

biscotti natale 2010

e la “putizza”, tipico dolce triestino in cui mi cimento una volta ogni tre anni e che anche quest’anno mi ha dato abbastanza soddisfazione
putizza 2010
Buon S. Stefano!   

Dolce digressione

l 19 novembre abbiamo festeggiato il secondo compleanno del mio nipotino Emanuele, alias Fagiolino. Ho tentato in tutti i modi di accaparrarmi l’organizzazione della festa, o almeno del catering, ma quell’orgogliosa della mia amica non ha mollato, così non mi è rimasto che impegnarmi nella “torta alternativa” (ovvero: lei compra la torta ufficiale, quella da candelina, taglio, ecc., io ne faccio una da guardare e basta). Per anni, da adolescente e da adolescente cresciuta, ho collezionato riviste di dolci con centinaia di torte, davvero per tutte le occasioni, che però quasi mai ho messo in pratica. Per quest’occasione speciale mi sono finalmente buttata in una rivisitazione della torta castello, una delle mie preferite…

Il risultato è frutto di una collaborazione con il Giraffo, che ha scorto nei miei progetti un aspetto ingegneristico che ha suscitato la sua curiosità e una notevole buona volontà. E così ci siamo ritrovati alle prese con 3 vasetti di glassa al cioccolato, biscottini, smarties, ecc., alla fine la cucina era disastro! Ma ne è valsa la pena, alla festa ne erano tutti entusiasti

Per chi fosse curiosa di “sapere cosa c’è sotto”: la torta è una sacher, in cui abbiamo scavato 4 semicerchi per inserire le torri, fatte con 4 girelle sovrapposte ciascuna, la glassa mitica Manner, i merli sono fatti con i quadretti di loacker, la porta con un pezzo di cioccolato bianco, gli smarties sono sparsi perchè qualcuno mi ha detto che i bambini li adorano e quindi vanno su tutto. Chi, come mio marito, pensasse che una sacher non sia una torta adeguata ad un bambino di due anni, è invitato a chiedere alla mamma di Emanuele a che velocità il piccolo ha ingurgitato la sua prima fetta. E le altre.

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